The 1-Page Marketing Plan
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Qualche tempo fa, durante una visita in una libreria della mia città, mi sono imbattuta in un libro dal titolo “The 1-Page Marketing Plan”. Ho pensato subito: “Come fa un piano di marketing a occupare una sola pagina?” e, incuriosita, l’ho acquistato. Il libro spiega in modo esaustivo e concreto un raro concentrato di tecniche di marketing.
Secondo Allan Dib, imprenditore, marketer e esperto di tecnologia, nonché autore di questo libro, il marketing è la strategia per farsi conoscere dalla fetta di mercato a cui si mira e indurla a fidarsi di noi, così da convertirla in clientela. Il primo passo da fare è acquisire la clientela attraverso la corretta strategia di marketing e adattarla alla propria azienda. Spesso le piccole aziende copiano le strategie delle multinazionali; questo è un grande errore prima di tutto perché il programma delle grandi aziende è diverso rispetto a quello delle piccole e inoltre le grandi aziende hanno a disposizione un budget maggiore da investire in attività di questo tipo.
La strategia delle grandi aziende si basa più che altro sulla realizzazione di un marketing di massa mirato a ricordare al cliente i prodotti e i servizi offerti, tuttavia tale strategia non funzionerebbe per una start up o una piccola azienda. Il miglior tipo di marketing per questo tipo di aziende è il marketing a risposta diretta il quale spinge il potenziale cliente all’azione e presenta le seguenti caratteristiche:
- È tracciabile;
- È misurabile;
- Utilizza messaggi convincenti;
- È rivolto a un pubblico specifico;
- Propone un’offerta specifica;
- Richiede una risposta immediata e incorpora un monitoraggio dei lead (clienti potenziali).
Ma parliamo della strategia del “Marketing da una pagina”. Essa si divide in tre fasi: la fase del prima, la fase del durante e la fase del dopo.
La fase del "prima"
La fase del “prima” ha a che fare con i prospect, ossia i clienti potenzialmente interessati:
- Si seleziona il mercato di riferimento. Infatti è importante sapere a chi ci stiamo rivolgendo poiché il nostro prodotto o servizio non può andare bene per tutti;
- Si crea un messaggio convincente in grado di attirare l’attenzione del mercato di riferimento e di differenziarci dalla concorrenza. Come? Ad esempio, dando consigli o condividendo idee o pensieri; per far ciò è necessario comprendere ciò che i prospect desiderano e presentare un’offerta che faccia leva sulle emozioni che guidano gli acquisti (paura, amore, cupidigia, orgoglio);
- Si raggiunge il potenziale cliente attraverso determinati canali pubblicitari, identificando prima di tutto il media più adatto per i propri prospect.
La fase del "durante"
La fase del “durante” è incentrata sui lead, ossia coloro che hanno già mostrato un interesse nei confronti della nostra azienda e che hanno risposto al messaggio di marketing:
- Si raccolgono e catturano i contatti dei potenziali clienti in un database;
- Si coltivano i lead, ossia si fa sapere ai potenziali clienti che sei la soluzione migliore per loro, quindi grazie alle tue caratteristiche e i tuoi punti di forza si coltiva il loro interesse magari fornendo maggiori informazioni su un prodotto, attraverso tutorial, newsletter o proponendo pacchetti regalo con dei bonus relativi al prodotto o servizio;
- Dopo aver ottenuto la fiducia dei lead questi sono pronti a essere convertiti in clienti. Ma come ottenere questa fiducia? Alcune tecniche efficaci sono: creare un sito web curato nel design e con i dettagli di contatto utili, utilizzare un numero verde, sinonimo di percezione di accessibilità dell’azienda, strutturare un servizio clienti o dare la possibilità al cliente di provare il prodotto prima di acquistarlo.
La fase del "dopo"
La fase del “dopo” è orientata sul cliente al quale piace il nostro marchio e che ha già effettuato un acquisto:
- Si cerca di fornire ai clienti un’esperienza di alto livello per far sì che diventino fan e che continuino a fidarsi dell’azienda. È vero che il Marketing ci porta il cliente, ma solo un servizio o un prodotto eccellente ci permetterà di trattenere quel cliente e trasformarlo in un cliente che comprerà probabilmente altre volte da noi;
- Si incrementa la longevità del valore dei clienti facendo affari con loro, ad esempio spiegando il motivo dell’aumento dei prezzi, aggiungendo servizi aggiuntivi a quelli già venduti oppure creando un abbonamento;
- Si stimolano le raccomandazioni, i referral, trasformando i nostri clienti in portatori di altri clienti.
Vi lascio uno spunto di riflessione a mio parere molto interessante. Nel capitolo “Il tempo non è denaro”, si recita: “Gli imprenditori lavorano nelle economie dei risultati , mentre la maggior parte delle altre persone lavorano nell’economia del tempo e dell’impegno”. Questo significa che se ragioniamo come imprenditori, non dovremmo essere pagati per il nostro lavoro ma per il valore che portiamo nel mercato, insomma non è importante che lavoriamo un’ora o dieci ore; quello che conta è il risultato ottenuto. Cosa ne pensate?